1. Quando si torna a scuola? Le lezioni inizieranno al Liceo Stellini mercoledì 16 settembre.

2. Chi si occuperà della misurazione della febbre? La temperatura corporea dovrà essere misurata ai ragazzi a casa ogni mattina: se la temperatura supera i 37.5 e se si hanno sintomi influenzali compatibili con il virus (per esempio tosse persistente, forte raffreddore, affanno, diarrea, dolori muscolari) non si potrà andare a scuola. 

3. In presenza di sintomi influenzali cosa dovranno fare i genitori? Dovranno comunicare l’assenza scolastica per i motivi suddetti scrivendo al Referente Covid all’indirizzo udpc010005@istruzione.it e informare il medico di famiglia o il pediatra.

4. Ci vuole il certificato medico dopo cinque giorni di assenza? Al momento non viene richiesto. È necessario, invece, se si è stati in quarantena o si è fatto il tampone per sospetto Covid-19.

5. Quando si dovranno indossare le mascherine? Gli studenti dovranno portare la mascherina da casa e indossarla per andare a scuola, nei corridoi, nei bagni, durante gli spostamenti nelle aule, ma non nell’ora di Scienze motorie. Potranno abbassarla durante le lezioni se viene rispettata la distanza di un metro tra i banchi e se sono fermi o seduti. E’ ammesso l’utilizzo delle mascherine chirurgiche oppure di quelle di stoffa.

6. Lo zaino va disinfettato? Va riposto vicino al banco ma non deve essere disinfettato all’ingresso a scuola

7. Tutte le aule dello Stellini consentono di rispettare i parametri previsti dal CTS? Sì, in tutte le aule i banchi sono stati sistemati in modo da rispettare la distanza di un metro tra le “rime buccali”.

8. Come ci si comporta se a scuola un alunno presenta un aumento della temperatura corporea al di sopra di 37,5°C o un sintomo compatibile con COVID-19? L’operatore scolastico (docente, collaboratore scolastico, assistente amministrativo, assistente tecnico) che viene a conoscenza di un alunno sintomatico si comporta come segue:

a. dota lo studente di una mascherina chirurgica;

b. lo conduce nell’aula Cosattini (piano terra, lato Grazie), individuata quale aula ricovero;

c. chiede alla collaboratrice in servizio al piano terra di avvisare tempestivamente il Dirigente scolastico (in caso di impedimento o di assenza del Dirigente scolastico avvisa una collaboratrice del Dirigente scolastico, ovvero la prof.ssa Fragiacomo oppure prof.ssa Rotolo).

9. Chi provvede alla vigilanza dell’alunno all’interno dell’Aula Cosattini? Il Dirigente scolastico oppure la prof.ssa Fragiacomo: costoro, muniti di mascherina chirurgica, di guanti monouso e di visiera in PVC trasparente procedono alla rilevazione della temperatura corporea con il termoscanner in dotazione all’aula Cosattini. Dovrà essere mantenuto il distanziamento fisico di almeno un metro e la mascherina chirurgica fino a quando l’alunno non sarà affidato a un genitore/tutore legale. Del fatto viene informata la prof.ssa Pierotti, referente scolastico per COVID-19; a quest’ultima o a un componente della segreteria didattica spetta il compito di telefonare immediatamente ai genitori/tutore legale.

10. Cosa dovranno fare i genitori contattati? Dovranno tempestivamente recarsi in Istituto per condurre il figlio/la figlia presso la propria abitazione. Successivamente i genitori dovranno contattare il Pediatra/Medico di Medicina Generale per la valutazione clinica (triage telefonico) del caso. Il Pediatra/Medico di Medicina Generale, in caso di sospetto COVID-19, richiede tempestivamente il test diagnostico e lo comunica al Dipartimento di Prevenzione.  Il Dipartimento di prevenzione provvede all’esecuzione del test diagnostico e si attiva per l’approfondimento dell’indagine epidemiologica e le procedure conseguenti. Gli esiti dei test diagnostici (tamponi) vanno inoltrati via mail all’indirizzo di posta istituzionale udpc010005@istruzione.it.

11. Cosa dovranno fare le collaboratrici scolastiche dopo che lo studente avrà abbandonato la scuola? Dovranno pulire e disinfettare le superfici dell’aula Cosattini.

12. Cosa succede se il test diagnostico ha esito positivo? Il caso viene notificato al Dirigente scolastico/Referente Covid e si avvia la ricerca dei contatti. Il referente scolastico COVID-19 deve fornire al Dipartimento di prevenzione l’elenco dei compagni di classe. nonché degli insegnanti del caso confermato che sono stati a contatto nelle 48 ore precedenti l’insorgenza dei sintomi. I contatti stretti individuati dal Dipartimento di Prevenzione con le consuete attività di contact tracing, saranno posti in quarantena per 14 giorni dalla data dell’ultimo contatto con il caso confermato. Il Dipartimento di Prevenzione deciderà la strategia più adatta circa eventuali screening al personale scolastico e agli alunni. Si procede con le azioni di sanificazione straordinaria della struttura scolastica nella sua parte interessata. 

13. Quanto tempo dovrà aspettare lo studente positivo prima di rientrare a scuola? Per il rientro a scuola bisognerà attendere la guarigione clinica (cioè la totale assenza di sintomi). La conferma di avvenuta guarigione prevede l’effettuazione di due tamponi a distanza di 24 ore l’uno dall’altro. Se entrambi i tamponi risulteranno negativi la persona potrà definirsi guarita, altrimenti proseguirà l’isolamento.

14. Cosa succede se il test diagnostico ha esito negativo? In caso di diagnosi di patologia diversa da COVID-19 (tampone negativo), il soggetto rimarrà a casa fino a guarigione clinica seguendo le indicazioni del Pediatra/Medico di Medicina Generale che redigerà una attestazione che lo studente può rientrare scuola poiché è stato seguito il percorso diagnostico-terapeutico e di prevenzione per COVID-19 di cui sopra e come disposto da documenti nazionali e regionali.

15. Come si comporta la famiglia nel caso in cui il proprio figlio presenti un aumento della temperatura corporea al di sopra di 37,5°C o un sintomo compatibile con COVID-19 (forte raffreddore, tosse persistente…), presso il proprio domicilio? L’alunno deve restare a casa. I genitori devono informare il Pediatra/Medico di Medicina Generale e comunicare alla scuola l’assenza scolastica per motivi di salute. Il Pediatra/Medico di Medicina Generale, in caso di sospetto COVID-19, richiede tempestivamente il test diagnostico e lo comunica al Dipartimento di Prevenzione, che provvede all’esecuzione del test diagnostico e si attiva per l’approfondimento dell’indagine epidemiologica e le procedure conseguenti.

16. Quale procedura va seguita nel caso in cui un operatore scolastico presenti un aumento della temperatura corporea al di sopra di 37,5°C o un sintomo compatibile con COVID-19, in ambito scolastico? Bisogna assicurarsi che l’operatore scolastico indossi, come già previsto, una mascherina chirurgica; lo si invita ad allontanarsi dalla struttura, a rientrare al proprio domicilio e a contattare il proprio Medico di Medicina Generale per la valutazione clinica necessaria. Il Medico curante valuterà l’eventuale prescrizione del test diagnostico. In caso di sospetto COVID-19, il Medico curante richiede tempestivamente il test diagnostico e lo comunica al Dipartimento di Prevenzione, il quale provvede all’esecuzione del test diagnostico. 

17. Cosa succede se il test diagnostico ha esito positivo? Il caso viene notificato al Dirigente scolastico/Referente Covid e si avvia la ricerca dei contatti. Il referente scolastico COVID-19 deve fornire al Dipartimento di prevenzione l’elenco degli studenti  nonché dei colleghi del caso confermato che sono stati a contatto nelle 48 ore precedenti l’insorgenza dei sintomi. I contatti stretti individuati dal Dipartimento di Prevenzione con le consuete attività di contact tracing, saranno posti in quarantena per 14 giorni dalla data dell’ultimo contatto con il caso confermato. Il Dipartimento di Prevenzione deciderà la strategia più adatta circa eventuali screening al personale scolastico e agli alunni.

18. Quanto tempo dovrà aspettare lo studente positivo prima di rientrare a scuola? Per il rientro in comunità bisognerà attendere la guarigione clinica (cioè la totale assenza di sintomi). La conferma di avvenuta guarigione prevede l’effettuazione di due tamponi a distanza di 24 ore l’uno dall’altro. Se entrambi i tamponi risulteranno negativi la persona potrà definirsi guarita, altrimenti proseguirà l’isolamento.

19. Cosa succede se il test diagnostico ha esito negativo? In caso di diagnosi di patologia diversa da COVID-19, il Medico di Medicina Generale redigerà una attestazione che l’operatore può rientrare scuola poiché è stato seguito il percorso diagnostico-terapeutico e di prevenzione per COVID-19, come disposto da documenti nazionali e regionali.

20. Cosa deve fare un operatore scolastico nel caso in cui presenti un aumento della temperatura corporea al di sopra di 37.5°C o un sintomo compatibile con COVID-19, al proprio domicilio? L’operatore deve restare a casa, informare il Medico di Medicina Generale e comunicare l’assenza dal lavoro per motivi di salute, con certificato medico. Il Medico di Medicina Generale, in caso di sospetto COVID-19, richiede tempestivamente il test diagnostico e lo comunica al Dipartimento di Prevenzione, che provvede all’esecuzione del test diagnostico. L’iter che seguirà sarà quello già descritto nelle faq precedenti.

21. Cosa deve fare il Referente Covid nel caso di un numero elevato di assenze in una classe? Deve tempestivamente comunicare al Dipartimento di Prevenzione se si verifica un numero elevato di assenze improvvise di studenti in una classe (es. 40%; il valore deve tenere conto anche della situazione delle altre classi) o di insegnanti. Il Dipartimento di Prevenzione effettuerà un’indagine epidemiologica per valutare le azioni di sanità pubblica da intraprendere, tenendo conto della presenza di casi confermati nella scuola o di focolai di COVID-19 nella comunità.

22. Cosa succede qualora un alunno risultasse contatto stretto asintomatico di un caso di cui non è nota la catena di trasmissione? Il Dipartimento di Prevenzione valuterà l’opportunità di effettuare un tampone contestualmente alla prescrizione della quarantena. Il tampone avrà lo scopo di verificare il ruolo dei minori asintomatici nella trasmissione del virus nella comunità.

23. Cosa succede se un alunno o un operatore scolastico è convivente di un soggetto positivo al Covid-19? Su valutazione del Dipartimento di Prevenzione, l’alunno/operatore scolastico sarà considerato contatto stretto e posto in quarantena. Eventuali suoi contatti stretti (esempio compagni di classe dell’alunno in quarantena), non necessiteranno di quarantena, a meno di successive valutazioni del Dipartimento di Prevenzione in seguito a positività di eventuali test diagnostici sul contatto stretto convivente di un caso.

24. Quando va effettuata una sanificazione straordinaria della scuola? La sanificazione va effettuata se sono trascorsi 7 giorni o meno da quando la persona positiva ha visitato o utilizzato la struttura. In questo caso è necessario chiudere le aree utilizzate dalla persona positiva fino al completamento della sanificazione.  Aprire porte e finestre per favorire la circolazione dell’aria nell’ambiente. Sanificare (pulire e disinfettare) tutte le aree utilizzate dalla persona positiva, come uffici, aule, mense, bagni e aree comuni. Continuare con la pulizia e la disinfezione ordinaria.

25. Come si concretizza la collaborazione tra il Referente Covid e il Dipartimento di Prevenzione? In presenza di casi confermati COVID-19, spetta al Dipartimento di Prevenzione della ASL competente territorialmente di occuparsi dell’indagine epidemiologica volta ad espletare le attività di contact tracing (ricerca e gestione dei contatti). Per gli alunni e il personale scolastico individuati come contatti stretti del caso confermato COVID-19 il DdP provvederà alla prescrizione della quarantena per i 14 giorni successivi all’ultima esposizione. Per agevolare le attività di contact tracing, il referente scolastico per COVID-19 dovrà:

  • fornire l’elenco degli studenti della classe in cui si è verificato il caso confermato;
  • fornire l’elenco degli insegnati che hanno svolto l’attività di insegnamento all’interno della classe in cui si è verificato il caso confermato;
  • fornire elementi per la ricostruzione dei contatti stretti avvenuti nelle 48 ore prima della comparsa dei sintomi e quelli avvenuti nei 14 giorni successivi alla comparsa dei sintomi. Per i casi asintomatici, considerare le 48 ore precedenti la raccolta del campione che ha portato alla diagnosi e i 14 giorni successivi alla diagnosi;
  • indicare eventuali alunni/operatori scolastici con fragilità;
  • fornire eventuali elenchi di operatori scolastici e/o alunni assenti.

26. Chi decide la chiusura di una parte o dell’intera scuola nel caso di alunni o operatori scolastici positivi al Covid 19? La chiusura di una scuola o parte della stessa dovrà essere valutata dal Dipartimento di Prevenzione della ASL in base al numero di casi confermati e di eventuali cluster e del livello di circolazione del virus all’interno della comunità. Un singolo caso confermato in una scuola non dovrebbe determinarne la chiusura soprattutto se la trasmissione nella comunità non è elevata. Inoltre, il Dipartimento di Prevenzione della ASL potrà prevedere l’invio di unità mobili per l’esecuzione di test diagnostici presso la scuola in base alla necessità di definire eventuale circolazione del virus.

27. Cosa succede se un alunno o operatore scolastico risulta essere contatto stretto di un contatto stretto di un caso? Qualora un alunno o un operatore scolastico risultasse contatto stretto di un contatto stretto (ovvero nessun contatto diretto con il caso), non vi è alcuna precauzione da prendere a meno che il contatto stretto del caso non risulti successivamente positivo ad eventuali test diagnostici disposti dal Dipartimento di Prevenzione e che quest’ultimo abbia accertato una possibile esposizione.

Udine, 1 settembre 2020