L’adozione della settimana corta, che al Liceo Stellini negli ultimi due anni è stata determinata da fattori extrascolastici, costituisce per le scuole, in regime di autonomia, una possibilità organizzativa prevista dall’art.4 del DPR n.275 del 1999, ove è appunto sancito il principio della flessibilità oraria (“le istituzioni scolastiche possono adottare tutte le forme di flessibilità che ritengono opportune”). La sua adozione prevede un iter che principalmente coinvolge, ognuno con gli specifici compiti di competenza, gli organi collegiali, e in particolare il consiglio di istituto e il collegio dei docenti, entrambi detentori di potere deliberante e incisivo sull’organizzazione e sul funzionamento didattico: in particolare, il consiglio di istituto ai sensi dell’art.10 del D.Lgs. 297 del 1994 si occupa della programmazione della vita e dell’attività della scuola, mentre il collegio dei docenti, ex art.7 del decreto succitato, ha potere deliberante sul funzionamento didattico.

Il suddetto iter è stato puntualmente seguito dal nostro Istituto, e – coerentemente con quanto previsto dal PTOF 2022/2025 – in fase di iscrizione al future classi prime è stata offerta alle famiglie la possibilità di scegliere tra le due opzioni (“settimana corta” e “settimana lunga”): ne è risultata una distribuzione sostanzialmente equilibrata che consentirà al nostro Liceo di attivare nel prossimo anno tre classi prime a “settimana corta” (1B, 1D e 1E) e due classi prime a “settimana lunga” (1A e 1C).

Fin dall’inizio del corrente anno scolastico abbiamo avviato interlocuzioni tra tutti i soggetti interessati per valutare l’eventualità di riproporre nel prossimo anno scolastico in tutte le classi la “settimana corta”; in particolare, abbiamo coinvolto nella questione gli studenti e le loro famiglie, avviando un libero sondaggio conoscitivo e non vincolante finalizzato a raccogliere il loro parere in merito all’eventuale proposta di “settimana corta”.

Tutto ciò premesso, nella seduta del 29 giugno u.s. il Consiglio d’Istituto – come previsto dalle prerogative assegnate al suddetto organo – al termine di un’ampia discussione ha operato una sintesi tra le esigenze didattiche e organizzative e le aspettative degli studenti e delle famiglie: il principio del buon andamento di cui all’art. 97 della Costituzione impone infatti all’Amministrazione pubblica l’onere di valutare continuamente la scelta dei mezzi e le modalità per la miglior realizzazione e cura dell’interesse pubblico. Nel caso in esame il Consiglio d’istituto ha ritenuto, nell’esercizio della discrezionalità che gli è attribuito per legge in materia, che l’articolazione dell’offerta didattica in cinque giorni a settimana in luogo di sei sia idonea all’effettiva ed efficace implementazione dell’insegnamento purché limitata alle classi il cui monte ore settimanale non sia superiore a trenta (2A,1B, 2B, 2C, 1D, 2D, 1E, 2E); compattare 31 o 32 ore settimanali in cinque giorni, provocherebbe difficoltà soprattutto per gli studenti pendolari che rincaserebbero a pomeriggio inoltrato (rendendo loro difficile concentrarsi sui compiti a casa o su attività extra scolastiche), nonché possibili disagi dovuti agli orari dei mezzi di trasporto; a ciò si aggiunga che, in questo caso, l’adozione della settimana corta potrebbe comportare un abbassamento dei livelli di attenzione degli alunni e quindi del rendimento scolastico, causato da un affaticamento, soprattutto mentale, conseguente a un eccesso di applicazione che deve essere considerato sotto il duplice profilo psicologico e didattico.

Da ultimo si evidenzia che la scelta dell’orario settimanale viene esercitata in armonia e coerenza con l’intera offerta normativa programmata, non risultando intaccato il monte ore previsto per ciascuna disciplina e indirizzo di studi. 

In allegato pubblichiamo il prospetto relativo all’organizzazione oraria nell’a.s.2022/23, al netto di eventuali modifiche che potrebbero rendersi necessarie per cause non dipendenti dall’Istituzione scolastica.

Prospetto orario