Immaginate un’ampia sala, con il soffitto alto e decorato da stucchi, abbellita da imponenti colonne e riempita da banchi e sedie. Al centro della stanza, una cattedra, a cui, durante il corso di questo anno scolastico, si sono seduti tre professori, tanto diversi quanto simili tra loro. Questa insolita ed elegante classe è l’Aula Magna del Liceo Classico “Jacopo Stellini” di Udine, che durante questo anno scolastico ha ospitato tre conferenze, tenute dagli scrittori e professori Enrico Galiano, Andrea Maggi e Antonella Sbuelz.

I temi trattati sono stati vari e molto diversi tra loro: Galiano, con la simpatia e la sensibilità che lo contraddistinguono, ha parlato ai cuori degli studenti e dei genitori presenti in sala, incoraggiandoli a non arrendersi di fronte alle difficoltà e agli errori che commettiamo quasi ogni giorno. Del tutto diverso è stato invece l’intervento del professor Maggi, intervistato dal direttore del Messaggero Veneto, Paolo Mosanghini, che ha spaziato tra i temi piú diversi: dall’amore per la letteratura, all’importanza di leggere i classici, al rapporto dei ragazzi con i social network. Infine, l’intervento della professoressa Sbuelz, autrice del libro “Questa notte non torno”, accompagnata dal dottor Aldo Galante, counselor, è stato un intimo e stimolante momento di dialogo tra adulti e adolescenti, incentrato sui malesseri dei giovani di oggi. Infatti, in tutti gli incontri si è parlato dei problemi vissuti dai ragazzi durante la pandemia, dall’aumento dei casi di depressione e disagio psicologico, allo sconforto provocato dal lungo periodo di isolamento e dalla mancanza di contatto umano.

Una parola che è stata, purtroppo, presente in tutte le conferenze è “ansia”: l’ansia provocata dallo stress, dalla scuola, dalla paura di sbagliare e di non essere mai “abbastanza”, che ogni adolescente, almeno una volta, ha provato.
Ciascuno dei tre professori ha provato a dare il proprio, personale, rimedio contro questa sensazione, che troppo spesso, soprattutto nell’ambito scolastico, assale gli studenti. Sono stati proposti argomenti di riflessione e punti di vista diversi, ma con un unico, fondamentale, obiettivo: ristabilire un dialogo con i ragazzi, una connessione mentale e umana che forse, negli ultimi anni, è andato persa e che ha finalmente dato un assaggio di normalità a professori, genitori e studenti del Liceo Stellini.

Il Liceo Classico Stellini ha promosso questo “abbraccio letterario”, sottotitolando appunto gli incontri “come un libro può accarezzarti l’anima, e consolarti un po’”, perché l’Istituto crede fermamente nel dialogo fra scuola e famiglia, nel desiderio di re-instaurare quel rapporto così importante e così delicato fra adulti e adolescenti che il periodo della pandemia ha messo a dura prova ma che, con l’impegno e la collaborazione di tutti, siamo certi ritroveremo presto.

Annachiara Pippan, 3A